Lezione 10 - Kavod parte 2

Italian Lesson 10 Dire shalom. Salutare gli altri.

 

Lezione n° 10

 

Kavod

Dire shalom.

Salutare gli altri.

 

Parte 2

 

Halachà

 

La parola “shalom” viene di solito tradotta con “saluti”, ma essa in realtà significa che si vuol chiedere del benessere di qualcuno. La Ghemarà di solito insiste di salutare qualcuno con la parola “shalom”, che è uno dei Nomi di Ha-shem, come spiega Rashi (Shofetim 6:24). Così, quando noi usiamo il termine “saluti” nel n ostro contesto, noi ci riferiamo anche a questo significato. Dicendo “shalom”, stiamo dando all’altra persona una benedizione perché Ha-shem voglia aiutarla.

 

Il potere di un saluto caloroso di shalom non può essere sovrastimato. In realtà i nostri Saggi hanno istituito una “takanah” che la gente dovesse salutare i suoi amici e informarsi del loro benessere usando la parola “shalom” – uno dei Nomi divini di Ha-shem. Noi non dovremmo limitare i nostri saluti ai vecchi amici e ai parenti stretti. Chazal dice che dovremmo essere i primi a salutare chiunque. Rabbi Yochanan ben Zakai era conosciuto per essere il primo a riverire chiunque incontrasse con un caldo saluto (Mishpetei Hashalom 4.23,24).

 

Ogni mattina noi passiamo davanti al nostro vicino  sulla strada per andare a lavorare, e ogni volta lui ci rivolge un saluto caloroso. Se questo è il caso, noi dovremmo tentare di dargli il nostro “shalom” per primi –

“Cerca la pace e perseguila” ( Tehilim 34). In ogni caso, dobbiamo essere sicuri di rispondere al suo saluto se qualcuno ci dice “shalom” e se non rispondiamo in modo gentile siamo considerati ladri. Per contro, quando noi benediciamo il nostro amico con un caldo Shalom, noi siamo benedetti dal Cielo.

 

(Estratti da Il Codice di Comportamento Ebraico di Rabbi Yitzchak Silver).

 

La mitzvà cade sotto la categoria di dare Kavod al nostro prossimo ebreo.

 

STORIA (basata su un fatto vero)

 

Quando un giorno andai nella banca locale e vidi una nuova impiegata, notai che era dolce e accomodante, pur essendo molto professionale. Ma c’era anche qualcos’altro che notai. Dal suo collo pendeva una stella ebraica d’argento. Vidi che lei ogni tanto la toccava come se volesse far vedere che anche lei era ebrea in questa area ortodossa densamente popolata.

 

Io velocemente mi dedicai alle mie transazioni e, come passai dal suo banco, feci un sorriso e un saluto di riconoscimento a un livello subliminale che noi eravamo legati dalle nostre radici spirituali. Ho spesso sentito storie i gente che hanno incontrato ebrei non religiosi in aree di negozi o a ginnastica e hanno finito per introdurli nel loro ebraismo, ma io non credevo che questo facesse parte del mio destino. Non è che io facessi obiezione nel rivolgermi ad altri ebrei. Onestamente, è solo perché io sono in qualche modo socialmente introverso. Non sono molto interessato di fare questo sforzo perché mi sento inadeguato e non trovo niente da dire in questi primi momenti cruciali. Dopo aver velocemente valutato la mia responsabilità di donna religiosa, sapevo di poter fare in modo di dare un sorriso e un leggero saluto con la mano. Con questo, lasciai tutto come stava e sentii di aver fatto la mia parte. Ogni volta che entravo nella banca, seguivo questa abitudine amichevole e questa impiegata ebrea mi salutava in risposta.

 

Un giorno, durante la mia pausa per il pranzo, stavo camminando lungo una strada affollata nelle vicinanze quando vidi una faccia familiare.

 

“Oh! Sono io, Karen, la nuova impiegata della banca. Hai un secondo?”lei chiese. “Volevo proprio dividere qualcosa con te”.

 

“certo!” dissi, non avendo nessuna idea di cosa lei volesse dire.

 

“Ho appena traslocato in questa zona alcuni mesi fa e ho cominciato il mio lavoro in banca subito dopo il mio arrivo. Non sapevo affatto che i vicini  fossero così religiosi quando ho accettato la posizione. In principio, ero leggermente intimidita dal fatto che tutti i miei clienti fossero religiosi. Anche io sono ebrea, ma noi siamo cresciuti meno tradizionalisti. Quando ti ho vista per la prima volta nella banca, tu mi hai salutato con la mano e mi hai sorriso. Questo mi ha fatto sentire così felice. So che questo può sembrare strano, ma in qualche modo fino a quel momento mi ero sentita come se dovessi essere giudicata perché non ero religiosa. Ogni volta che tu passavi dal mio banco, e sorridevi, per quanto questo possa sembrare stravagante, mi faceva sentire come se tu mi considerassi come una di voi!”

 

Wuau! Avevo colpito giusto! Non era quello che mi ero aspettata!

 

“Io….io….non so cosa dire. Sono così felice di incontrarti in ufficio”.

 

“Anche per me è bello incontrarti! Volevo proprio farti sapere che il tuo piccolo riconoscimento veramente era stato apprezzato e volevo dirti grazie. Arrivederci a presto!” Lei praticamente scappò via per la strada col sentimento che anche lei aveva fatto “un’opera buona (una mitzvà)” dandomi il suo messaggio.

 

Se fossi stata veramente coraggiosa, avrei continuato la conversazione e chiesto il suo numero di telefono per invitarla per il Sabato. Però non lo feci. Quello che veramente avevo imparato era di non sottostimare mai un puro e semplice sorriso. Non costava nulla,  non si perdeva tempo, ed era una cosa facile da fare anche se nel mio caso era un po’ forzato. Ora vedo l’enorme impatto che posso avere su un’altra persona. Adesso, tento di sorridere a tutti quelli che incontro perché ho capito quanto ciò può essere importante. Meglio di tutto questa esperienza mi ha trasformato in una persona più estroversa – una vera interazione di successo.

 

Si dice:”una mela al giorno toglie il medico d’attorno”. Io agiungerei: “E un sorriso al giorno, per favore non dimenticatelo!”

 

P.S. Alla fine ho raccolto il coraggio di invitarla per gli Shabbat. Lei e sua sorella ora stanno studiando con la moglie di un rabbino. Devo proprio pensare…tutto è cominciato con un sorriso e un saluto con la mano!

 

 

Discussione sulle opzioni della domanda:

 

Perché tante persone aspettano che sia l’altro a salutare prima che esse dicano: Ciao?

 

Tu non hai mai salutato per prima e ricevuto una risposta molto positiva in cambio, che poi ti ha portato a capire la potenza della parola shalom?

 

Cosa ci guadagneresti a salutare gli altri con più calore?

 

Prolungamento nella settimana:

 

Fai uno sforzo per essere la prima a sorridere a qualcuno (e prendi nota della loro risposta).

 

 

Stiamo prolungandoci nell’Haavat Israel insieme per creare dei meriti per il Klal Israel in questi tempi urgenti.

 

Ripasso:

 

Il prolungamento nella settimana della settimana scorsa era: Fai uno sforzo per sorridere quando incontri delle persone e prendi nota della loro risposta.

 

Per favore, permetti a UNA persona di fare la sua esperienza con questo esercizio per UN minuto.

 

 

 

 

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